Prima di scrivere stavolta bisogna contare fino a dieci. Perché la rabbia è tanta. Per mille motivi. Intanto per i 5 pali colpiti in una partita. A nostra memoria è record in una partita, peraltro persa, di una squadra. Cinque pali non è possibile definirli in altro modo che sfortuna. Cinque. Poteva essere 4-0 (ne abboniamo uno perché due sono arrivati nella stessa azione) e poi ditemi se il gol di La Mantia vi faceva male lo stesso. Sono almeno 4 occasioni da gol nitide più le altre occasioni capitate a Carretta, Tremolada, Piovaccari, Statella. E naturalmente al gol annullato (giustamente) a Vitiello. Cinque pali, un gol annullato, almeno altre tre occasioni nitide.
Il secondo motivo per cui bisogna rimanerre calmi è che non si può prendere un gol così. Un lancio innocuo, bucato completamente da Valjent. E su cui Plizzari non è riuscito a fare il miracolo. Sono i due ragazzi più promettenti di questa Ternana. Uno stava facendo una partita strepitosa, perfetta. L’altro avrebbe dovuto pagare il prezzo del biglietto perché non era quasi mai intervenuto. E quando sbagliano due ragazzi così, due professionisti esemplari, due che il prossimo anno, vada come vada quest’anno giocheranno probabilmente in A, è un segnale.
Ricapitoliamo: cinque pali, un gol annullato, almeno altre tre occasioni nitide, due errori dei due giocatori migliori. Tutto questo succede in una partita in cui servivano solo ed esclusivamente i tre punti. Vincere serviva a lasciare l’ultimo posto in classifica, per non essere staccati ancora di più. Ora la salvezza è rimane lontana 5 punti, potevano essere due: capite la differenza. Sostanziale, vitale. Senza contare che l’Entella non ci avrebbe staccato e qui bisogna cominciare a fare i punti con la classifica avulsa e gli scontri diretti.
E forse questo è il motivo che fa più rabbia di tutti: la sconfitta. Non solo perché non è meritata, ma soprattutto perché non doveva essere neanche lontanamente contemplata.
E stavolta non si può dare la colpa a nessuno: ma dare la colpa alla sfortuna è l’antipasto della retrocessione. L’ultimo alibi dei perdenti. Bisogna far girare la cose al contrario. Mariani non è riuscito ad iniziare con il piede giusto. Due sconfitte consecutive nel trittico che avrebbe dovuto consegnare alla Ternana una classifica più tranquilla. Consegna la peggiore possibile, ma sarebbe veramente ingeneroso dare responsabilità al nuovo allenatore. Davvero pesnate che una sostituzione fatta con 5 minuti di anticipo avrebbe cambiato il destino.
Il vero grande problema è che questa squadra di più è difficile che riesca a fare. Certo può non fare errori al 41esimo del secondo tempo. Può non prendere 5 pali ed essere più precisa. Ma sta dando il massimo. E se il massimo ti porta a perdere in casa con l’Entella dopo una partita così paradossale, allora bisogna cominciare ad avere paura. Al di là delle contestazioni, al di là di chi ha più responsabilità o meno in questa situazione l’unica speranza che ha la Ternana è un ambiente compatto. Una ascia di guerra da sotterrare per il bene comune. Per fare i conti alla fine, eventualmente. I tifosi fanno bene a fischiare, perché una squadra ultima in classifica c’è. Perché sono stati commessi degli errori, anche da dilettanti, che potrebbero essere determinanti. Ma ora non è tempo di processi... Perché altrimenti è ancora più dura, forse impossibile...

Sezione: Editoriale / Data: Sab 10 febbraio 2018 alle 17:32
Autore: Redazione TernanaNews
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