È dunque arrivata la prima vittoria della gestione De Canio.
E per una volta in questa ennesima disgraziata stagione si è vista una Ternana degna del campionato che sta disputando. Almeno per 60 minuti...
Gioco convincente, squadra corta e compatta, controllo totale dell'avversario, difesa concentrata ed aggressiva e giusta pericolosità in fase offensiva.
Poi sono inevitabilmente riemersi i retaggi della precedente gestione tecnica, a cominciare da una tenuta fisica assolutamente approssimativa.
Ma, nonostante questo rimarchevole deficit, i ragazzi sono riusciti a fare di necessità virtù, soffrendo e stringendo i denti con ammirevole unità d'intenti, buttando il cuore oltre l'ostacolo; e alla fine i tre punti d'oro ottenuti tengono accesa una tenue fiammella di speranza nella salvezza.
Certo, non può non crescere nel contempo il rimpianto per quello che si poteva e doveva fare molto prima, senza aspettare che i buoi fossero quasi tutti scappati dalla stalla...
Quanto tempo perso inutilmente!
Sarebbe bastato affidarsi all' esperta mano di Gigi De Canio già all'indomani della sconfitta di Avellino per vedere oggi le Fere in una posizione di classifica sicuramente meno drammatica (sportivamente parlando).
Invece la società rossoverde, peccando di quell'inevitabile inesperienza che ha contraddistinto il suo operato sin dal suo arrivo a Terni e forse anche perché suggestionata dal curioso dilagare del "culto del personaggio" a beneficio dell'ex tecnico Pochesci, ha preferito attendere, fino al momento in cui, dopo il breve, infausto interregno del tecnico della Primavera Mariani (altro errore e altro prezioso tempo dilapidato), non si è resa conto che per salvare il salvabile bisognava affidarsi ad un allenatore esperto della categoria e di grandissimo carisma.
E purtroppo De Canio si è trovato davanti ad una situazione al limite del disarmo, non avendo oltretutto potuto far operare il direttore sportivo Evangelisti in sede di calciomercato di riparazione secondo i suoi orientamenti e consigli.
Ora, confortati dai sensibili segni di miglioramento dati dalla squadra in occasione della partita con la Cremonese, bisogna insistere sulla strada intrapresa, nella speranza che De Canio riesca anche a rimettere in piedi una squadra apparsa in condizioni fisiche veramente precarie.
Certamente l'impresa di raggiungere la salvezza diretta si presenta al limite del disperato, visto anche il calendario dell'immediato futuro, che metterà di fronte la Ternana davanti a due trasferte consecutive sicuramente complicate (Spezia, reduce dalla sconfitta interna con il Cesena e lo scontro salvezza di Ascoli) e ad un confronto interno da far tremare i polsi contro una delle grandi del campionato (Frosinone).
Si tratta in breve di provare a ripetere lo stesso miracolo che lo scorso anno riuscì a compiere Fabio Liverani con i suoi ragazzi.
Non sarà affatto facile, anche perché i miracoli in genere avvengono una volta sola.
E, oltretutto, il valore della squadra (con tutto il rispetto per gli attuali giocatori) non è neanche minimamente rapportabile a quello dell'undici dell'anno scorso.
Ma tentar non nuoce.
Dunque, ora più che mai c'è bisogno del massimo sostegno possibile da parte della tifoseria rossoverde, che deve necessariamente restare compatta accanto a squadra e tecnico, dimenticando una volta per tutte gli antichi dissapori e le spaccature provocate dal famoso "culto del personaggio" a cui facevo riferimento poco sopra.
Fortunatamente, sotto questo profilo, mi sembra di intravedere confortanti segni di distensione provenienti da ambo le fazioni.
In effetti ci si deve rendere conto che Sandro Pochesci appartiene ormai al passato, un passato di "estro ed improvvisazione" a tratti anche divertente, ma che alla fin fine non ha permesso alla Ternana di abbandonare le ultime posizioni della classifica, lasciandola oltretutto praticamente "in riserva" sotto il profilo della condizione atletica.
Colpevole ritardo, dunque nel cambiamento della guida tecnica, perché nel calcio - lo si dovrebbe sapere bene - quando le cose non funzionano ed i punti non arrivano, è assolutamente necessario cambiare prima possibile il "manico", indipendentemente dalla simpatia che possa scaturire dal personaggio.
Ma è inutile rinvangare gli errori commessi. Ora la squadra è di Gigi De Canio ed è assolutamente indispensabile ritrovare la totale unità di intenti in tutte le componenti del variegato pianeta rossoverde.
Crediamoci!
O, per lo meno, proviamoci...

Sezione: Editoriale / Data: Gio 08 marzo 2018 alle 00:01
Autore: Massimo Minciarelli
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