Il valore in termini economici della rosa giocatori della Ternana è stato stimato in una cifra superiore ai 6 milioni di euro, secondo per importanza solo a quello della "corazzata" Bari (nella speranza che questo aggettivo estivo porti "bene" ai Galletti come lo ha portato l' anno scorso alle Fere...). 

Bastasse questo dato, si potrebbe ben dire che la Ternana parte in prima fila. 

Ma sappiamo bene che soldi e statistiche non bastano per fare una "squadra" vincente, se dietro non c'è un programma serio ed una società ben strutturata e con le idee chiare. 

Siamo ormai alla vigilia del terzo anno dell' "era Bandecchi" (o Unicusano che dir si voglia) e bisogna riconoscere che i risultati fin qui ottenuti sono stati a dir poco deludenti. 

Ma quest' anno, almeno per il momento, si respira un' aria diversa. 

Forse sarà la consapevolezza che, volenti o nolenti, ora al comando del Palazzo c'è un Presidente sempre presente sul posto e rabbiosamente voglioso di riscatto.

Forse sarà l' idea e la speranza di uno stadio Liberati che potrebbe tornare ad essere il vulcano in eruzione di un tempo, non fosse altro perché si parte sin dalla prima giornata con un ipotetico "sold out" fatto di 12mila abbonati. 

Forse perché la squadra questa volta sembrerebbe essere stata costruita con raziocinio e lungimiranza, senza botti troppo forti e voli pindarici azzardati. 

Forse perché parrebbe che ci sia finalmente uno staff tecnico fatto di gente che tira tutta dalla stessa parte, che lavora sodo e chiacchiera poco. 

Tutti elementi completamente sconosciuti negli ultimi anni. 

Ma sono tutti "forse". 

E, dunque, siamo ancora nel campo delle congetture e delle migliori aspettative. 

Lo scorso anno, di questi tempi, giusto in occasione della faraonica presentazione della squadra al Liberati, un po' tutti sognavamo una stagione trionfale, nonostante il disastro di quella precedente; ed in fondo eravamo straconvinti che il campionato di serie C sarebbe stato una passeggiata, con quel po-pò di rosa a disposizione del grande direttore d'orchestra Gigi De Canio... 

Ma già da quella sera avremmo dovuto intuire che le cose non sarebbero poi andate come era nelle aspettative generali; basti solo ricordare la suggestiva, "equivoca" collocazione del direttore sportivo Danilo Pagni tra gli impiegati della società... 

E poi è successo quello che è successo: 

ci siamo dovuti accontentare (si fa per dire) di una salvezza raccapezzata alla penultima giornata e di una stagione che definire "uterina" è fin troppo poca cosa. 

Ma quest'anno, no. 

Profilo basso, fari spenti e pedalare. Questo il verbo dettato dalla società ai propri dipendenti. 

Ed i primi segnali provenienti dal precampionato sembrerebbero avvalorare queste sensazioni quasi ottimistiche. 

Ma chi rimane scottato dall'acqua bollente, poi ha paura pure di quella tiepida; motivo per cui saranno solo i "fatti" ad avvalorare o, in dannata ipotesi, a sconfessare i tanti "forse" più o meno positivi che in questo momento aleggiano attorno al mondo rossoverde. 

Per avere i primi elementi concreti di discussione basterà attendere solo pochi giorni. 

Assaporato domenica prossima l' antipasto di Coppa Italia al "Manlio Scopigno- Centro d'Italia" di Rieti contro i padroni di casa, a partire da sabato 24 agosto, partendo sempre dal capoluogo della Sabina, si comincerà a fare sul serio. 

Solo allora potremo iniziare a scoprire di che panni saprà vestirsi questa Ternana targata Gallo-Leone nel difficilissimo campionato di Serie C, girone (infernale) Sud. 

Solo da quel momento in poi riusciremo a capire se quella 2019/2020 sarà per i colori rossoverdi la stagione del riscatto o se, invece, ci sarà ancora da tribolare... 

La speranza, l' auspicio, il desiderio di tutto il popolo delle Fere è quello di passare finalmente dai "forse", ai "fatti". 

Possibilmente positivi! 

Nell' attesa...buon Ferragosto a tutti ! 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 15 agosto 2019 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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