E vi spiego subito il motivo del titolo di questo mio editoriale.
Innanzitutto sabato prossimo, nel momento in cui andremo ad affrontare il Bari allo stadio San Nicola, ci troveremo di fronte una squadra con ancora nelle gambe la fatica del duro scontro casalingo con la Cremonese di Attilio Tesser, mentre la Ternana Unicusano, avendo giocato martedì sera soltanto per 20 minuti, avrà sicuramente a disposizione maggiori energie fisiche rispetto all'avversario.
Secondariamente, se la partita contro il Brescia fosse stata comunque giocata nonostante il nubifragio abbattutosi su Terni, gli uomini di Boscaglia si sarebbero senz'altro trovati meglio rispetto ai nostri nella "palude sabbiosa" del Liberati, date le caratteristiche  morfologiche dei giocatori del Brescia, squadra notoriamente molto muscolare, contrariamente ai rossoverdi che, salvo rare eccezioni, non sono straordinariamente dotati dal punto di vista fisico, specie nel reparto centrale.
Ma, soprattutto, il terreno praticamente allagato avrebbe impedito alle Fere di poter sviluppare il gioco prediletto da Sandro Pochesci, fatto di palla a terra e rapidi fraseggi.
Aggiungo inoltre che anche l'approccio alla partita della Ternana, perlomeno per quello che si è potuto intravedere nei primi 20 minuti di gioco, non mi è parso straordinariamente efficace.
Squadra troppo lenta, compassata, con rare verticalizzazioni, oltre all'ormai consueto svarione difensivo che per poco non ha permesso al Brescia di passare in vantaggio. Vero è che anche i rossoverdi hanno avuto la loro bella occasione per segnare, complice uno splendido traversone di Favalli che Valjient ha inzuccato perentoriamente, mandando il pallone a lambire l'incrocio dei pali della porta delle "rondinelle" bresciane.
Ma  in tutta sincerità non mi era sembrato di vedere all'opera la solita Ternana spumeggiante già ammirata nelle precedenti occasioni e la stessa circolazione della palla, anche con il terreno non ancora inzuppato d'acqua, era apparsa troppo stentata e scontata.
Al che, e senza con questo voler bocciare nessuno (e tantomeno il giovane e promettentissimo Bordin), mi sembra di poter innanzitutto sostenere in modo obiettivo che la presenza in campo di un autentico "faro" come Paolucci sia imprescindibile per il gioco della squadra.
Lo stesso Pippo Tiscione mi è apparso troppo sovrastato fisicamente dagli avversari, perlomeno per quel che si è visto fino al momento della sospensione, con la conseguenza che i suoi lampi di genio si sono intravisti solo saltuariamente.
Per carità: sono io il primo a sostenere che non bastano 20 minuti per poter giudicare una partita e quindi non è detto che, se l' incontro fosse potuto proseguire regolarmente, la Ternana Unicusano alla fine non avrebbe potuto comunque rifilare 3 o 4 gol a Brescia!
Però va anche osservato che in tutte e quattro le occasioni precedenti la Ternana era partita in maniera molto più convincente, con la sola eccezione di Salerno, dove effettivamente nel corso del primo quarto d' ora di gara i rossoverdi erano apparsi in grossa difficoltà, per poi però esplodere in maniera deflagrante nel prosieguo del primo tempo.
Anche a Chiavari, nonostante l'ingenuo gol a freddo beccato dopo una manciata di secondi dal fischio d'inizio, i ragazzi di Pochesci avevano successivamente dominato il campo, raggiungendo il pareggio in modo più che meritato e facendo sperare in chissà quali sfracelli nel corso della ripresa.
Aggiungo un'ultima considerazione: il campionato di serie B è fatto di vecchi marpioni, cioè di allenatori navigati che la sanno lunga; e Boscaglia, per esempio, è uno di questi.
Questo mi fa temere che alla lunga (e, in fondo, come è logico) i tecnici avversari possano trovare più o meno facilmente il modo di arginare il tiki taka della Ternana, limitando al massimo lo sviluppo del gioco dei rossoverdi.
Ma sono anche convinto che Pochesci, condottiero assai meno sprovveduto di quanto qualcuno possa aver immaginato all'inizio (compreso il sottoscritto), abbia tutte le carte in regola per trovare le giuste contromisure tattiche.
Tutto rimandato quindi alle prossime occasioni.
A cominciare dal confronto di sabato prossimo contro i "galletti" baresi, squadra partita come tutti gli anni col favore di pronostici, ma che in questo primo scorcio di campionato ha già incassato ben tre sconfitte.
E poi c'è la cabala, che ci ricorda che  ben difficilmente si vincono due partite consecutive in casa...
Assisteremo anche questa volta alla solita rivoluzione della formazione di partenza alla quale ormai Sandro Pochesci ci ha abituato?
Ce la farà Paolucci a recuperare in vista del delicato confronto in terra pugliese?
Riusciranno i nostri eroi, almeno per una volta, ad evitare quelle amnesie difensive troppo ricorrenti che già sono costate dei bei punti pesanti?
E il gioco delle Fere tornerà ad irretire gli avversari come già precedentemente avvenuto?
Direbbe il grande Lucio Battisti... "lo scopriremo solo vivendo"...

Sezione: Editoriale / Data: Gio 21 settembre 2017 alle 00:01
Autore: Massimo Minciarelli
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