Se fosse possibile avvalersi della facoltà di non rispondere, ovvero e più precisamente, della facoltà di "non commentare", questa sicuramente sarebbe la volta giusta, tale lo sconcerto scaturito dalla partita (non) disputata dalla Ternana contro l' Albinoleffe.
Purtroppo però la deontologia professionale mi impone di commentare anche gli accadimenti calcistici più squallidi e deprimenti della nostra disgraziata Ternana e quindi proverò ad abbozzare una sorta di analisi dell' inconcepibile prestazione dei rossoverdi martedì sera a Bergamo.
Pur scavando a fondo nei miei ricordi in rossoverde, risalendo  addirittura fino ai primi anni '70, non riesco sinceramente a trovare una squadra più scalcinata, più priva di attributi, più isterica di quanto non lo sia stata la sgangherata truppa targata De Canio - Calori. 
Nemmeno sotto la "dittatura longarianiana" si era mai assistito a "spettacoli" tanto squallidi, perché, pur alla presenza di conduzioni tecniche a dir poco approssimative (Caso, Giordano, Domenichini e chi più ne ha più ne metta...) quelle derelitte formazioni una parvenza di squadra di calcio per lo meno ce l' avevano.
Oggi, al contrario, ci troviamo davanti ad un accozzaglia di giocatori di più o meno nobile lignaggio messi lì per caso, uniti soltanto dall' incapacità endemica di sviluppare la benché minima trama compatibile con il gioco del calcio.
In più (e come se non bastasse) siamo a cospetto un gruppo afflitto da un' inspiegabile sindrome ansioso-depressiva, tale da sfociare in reiterati episodi di ingiustificabile nervosismo isterico inconcepibile in calciatori professionisti degni di tale nomea.
Il giudizio è duro e drastico, ma è ampiamente supportato dai deprimenti numeri stagionali e, soprattutto, dalle ripetute figuracce rimediate sul campo dai resti della gloriosa Ternana.
E il dovere del critico è quello di dire le cose come stanno, senza fronzoli, banali appigli o sterile diplomazia, perché, "rebus sic stantibus", il rischio di un doppio salto all'indietro sta diventando sempre più concreto.
Dunque, se si vuole realmente il bene della Ternana trovo giusto e giornalisticamente corretto affondare senza mezzi termini il dito nella piaga, di modo che chi di competenza sia indotto a prendere le decisioni più consone alla bisogna nel più breve tempo possibile.
Non mi si accusi quindi di disfattismo di bassa lega, perché tapparsi gli occhi significa agevolare la caduta nel precipizio del ridicolo in cui stanno piombando la squadra e la società.
E se si amano sul serio questi colori non si può assistere passivamente a tale sfacelo.
Cosa fare dunque per uscire dal tunnel?
Non credo che la proprietà abbia bisogno dei miei suggerimenti, nè ho la presunzione di fornirne a chicchessia.
Mi auguro comunque e innanzitutto che la più che verosimile querelle Bandecchi/Ranucci (perché ci potrebbe essere anche questo problema, come se non bastasse...) possa trovare una rapida ed esaustiva soluzione, poiché nel caos attuale c'è assolutamente bisogno di una società senza ombre, che sappia prendere i giusti correttivi 
nella maniera più rapida possibile.
Sotto il profilo tecnico invece mi sento di concordare pienamente con la decisione di esonerare il tecnico Calori,  visto che l' "esperimento" è sicuramente fallito, perché i numeri e la sostanza dei fatti parlano purtroppo chiaro.
Sul conferimento dell' incarico a Fabio Gallo (terzo allenatore della stagione) preferisco non pronunciarmi, in attesa di auspicabili e sostanziali miglioramenti del rendimento della squadra. Se il d.s. Leone ha puntato su di lui, avrà avuto i suoi buoni motivi e le sue opportune garanzie.
Non nascondo in ogni caso che personalmente (e per quel che può contare, cioè niente) avrei preferito una soluzione interna, affidando magari la conduzione tecnica della squadra a Dino Pagliari, tecnico già di per sè di provate esperienza, carisma e capacità e oltretutto assai gradito alla piazza.
Ma questo non significa che io non auguri un caloroso in bocca al lupo all' ex centrocampista rossoverde dei bei tempi, nella speranza che Gallo possa riportare in perfetta rotta di navigazione una squadra che allo stato attuale appare letteralmente allo sbando.
In ordine ai giocatori da utilizzare, fermo restando l'ingrato compito di ricostruzione mentale della rosa spettante al nuovo trainer, visti i deprimenti risultati forse sarebbe il caso di fare pieno affidamento soltanto sui giovani (tutti di buona, se non di ottima qualità), oltre che su qualche "meno giovane" di sicura affidabilità (Defendi, Marilungo, Fazio) lasciando tutti gli altri in stand-by, in attesa che possano ritrovare se stessi.
Tanto peggio degli attuali "titolari" sicuramente i giovanotti in questione non potrebbero fare...
Ma questo è solo un contributo di idee più o meno condivisibile, che lascia il tempo che trova.
L' importante è che Patron Bandecchi, il quale ha deciso di prendere in pugno praticamente da solo il timone di una "corazzata" che sta imbarcando acqua da tutte le parti, oltre a rassicurare la piazza che nulla sarà lasciato di intentato pur di salvare il salvabile (cosa che peraltro ha già apertamente dichiarato), sappia anche  fare quelle scelte immediate assolutamente indispensabili per cercare di evitare il tracollo definitivo della Ternana, con conseguenze facilmente immaginabili che purtroppo stanno diventando sempre più realistiche.
Quanto alla tifoseria, infine, che ognuno si comporti come meglio ritiene.
Certo è che ce ne vuole di coraggio e di fede per andare a vedere simili spettacoli e per sostenere chi non si rende nemmeno conto dell'importanza, della storia e della gloria dei colori indossati...

Sezione: Editoriale / Data: Gio 14 febbraio 2019 alle 00:01
Autore: Massimo Minciarelli
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