Piccole riflessioni estive sulle vicende rossoverdi.

Cominciamo dal mercato. Iannarilli tra i pali, Fazio e Lopez in difesa e Vacca in arrivo per il centrocampo. Come diceva il compianto Corrado Viciani, le case si costruiscono dalle fondamenta. Traslata nel calcio la considerazione sta a dire che una volta sistemato il reparto arretrato e soprattutto la spina dorsale della squadra (portiere, difensore centrale, regista e attaccante) si può procedere per step successivi senza troppo affanno.

La Ternana che non ha ancora un futuro certo (serie C o ancora B?) si sta muovendo con grande attenzione mettendo tasselli fondamentali, scegliendo giocatori di gamba, di carattere e di carisma, gente che in carriera ha pure vinto con l’età media sui 28 anni. E’ chiaro che tanto ancora c’è da fare ma non si può negare che i giocatori arrivati fin qui sono eccellenza pura per la serie C e soluzioni ottime anche per una eventuale serie cadetta. Bravi dunque fin qui. E impegnatissimi se in un caldissimo sabato di fine giugno trovi il diesse Pagni in sede, il presidente Ranucci e l’allenatore De Canio insieme per una giornata lavorativa, anche se al mare. Insomma, non è difficile scorgere quell’armonia, quell’unità d’intenti che è scarseggiata l’anno scorso. Il tutto condito da un silenzio purificatore dopo le troppe chiacchiere, quasi tutte a sproposito, che ci sono state regalate da qualche protagonista della passata stagione.

Detto questo e aggiunto che Pagni sta guardando con attenzione anche al vivaio (presi un paio di giovanotti calabresi classe 2004 strappati ad una nutrita concorrenza), passiamo all’altro tema caldo. Il ripescaggio. Non dovrebbero esserci dubbi di nessun genere perché il Cesena ha vissuto le ultime stagioni alimentando un debito diventato spropositato, sul quale il governo del calcio ha chiuso tutti e due gli occhi. Ci sono istanze di fallimento, procedure dell’Agenzia delle Entrate e c’è anche un altro fattarello (plusvalenze milionarie) sul quale sta indagando la procura sportiva. Insomma, a Cesena ne hanno combinate di tutti i colori ma hanno pure presentato la richiesta d’iscrizione al campionato seppure priva di elementi fondamentali. Per carità, erano in diritto di farlo. Ma non si capisce come il governo del calcio (Lega e Federazione) non abbiano preso posizione con decisione. Vogliono risanare il calcio ma tengono in vita ectoplasmi che non fanno altro che incrementare il proprio debito, dando l’idea che in Italia è davvero tutto possibile e chi sta in regola rischia di fare la figura del fesso. La questione Cesena avrebbero dovuto già risolverla d’autorità spedendo la società romagnola tra i dilettanti e ripescando la Ternana. Invece ci sarà d’aspettare ancora con il rischio che qualche pateracchio possa essere ancora confezionato. D’altro canto la recente sentenza sulla vicenda Foggia autorizza a pensar male. 15 punti di penalizzazione equivalgono ad una retrocessione quasi certa. Ma sono niente di fronte alle accuse che hanno portato a squalifiche pesantissime per i tanti soggetti coinvolti. Ma non averlo retrocesso all’ultimo posto vuol dire che si possono gestire le società con soldi riciclati. La giustizia ordinaria dovrà verificare la provenienza di quei fondi. Fatto è che il Foggia ha vinto la serie C barando. Ma oggi nonostante questo può restare in B. Senza voler ergersi a giudici appare evidente che in tutto questo c’è tanto che non va. Soprattutto in chi gestisce il calcio parlando di correttezza, rispetto, fair play e mutualità.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 03 luglio 2018 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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