C’è sempre qualcosa da chiedere a questa Ternana. O forse sempre la stessa, indipendentemente da come arrivi: i punti. La Ternana ora formalmente è ultima in classifica, a parimerito con altre tre squadre, a un punto da altre 4 (vale a dire che ci sono 8 squadre in un punto, ad oggi, aspettando i posticipi). Quindi nulla è perduto. Ma un pensiero in generale alla classifica va fatto, altrimenti si gioca soltanto per la gloria.
La classifica dice che la Ternana è con le peggiori del campionato, nonostante abbia sempre prodotto un buon calcio e nonostante ora pare abbia trovato un equilibrio. Se dopo praticamente un terzo di campionato la squadra è ancora laggiù significa che tuttosommato questo è il valore della rosa. Si badi bene, nessuno sta dicendo che c’è qualche giocatore che non sta rendendo (anzi quasi tutti stanno facendo il massimo) ma che alcuni valori che sono venuti fuori sono in linea con quelli di una squadra costruita non per andare in serie A ma per salvarsi (in linea insomma con la spesa). Senza fare un dramma appunto per la classifica.
La situazione più confortante è che i rossoverdi negli ultimi 180 minuti hanno subito soltanto un gol. Bravo Bleve in qualche cirocstanza, per carità, ma non ci sono state azioni clamorose in favore né del Carpi, né del Cittadella in queste ultime due partite. Di contro la produzione offensiva è diminuita. Anche stavolta le occasioni da gol sono state meno clamorose (anche meno che contro il Carpi) e ne sono servite due colossali per far segnare Carretta. Però la squadra (e Pochesci) hanno dimostrato di saper cambiare pelle, di saper soffrire. Oltre che cambiare sistemi di gioco e giocatori in campo Pochesci ha saputo interpretare al meglio le ultime due partite e a dare alla squadra anche delle sicurezze difensive. Questo sarà di grande vantaggio in futuro perché la squadra sa che avrà due anime da poter alternare nel corso del campionato e della partita. Ma il gioco della coperta, di cui avevamo parlato anche la scorsa settimana quello è. E allora se si vuole puntare più in alto a gennaio bisognerà capire che cosa si vuole veramente: aumentare la qualità (in un reparto o nell’altro) significa o potersi assumere qualche rischio in più o necessitare di meno palle gol per segnare.
Nel frattempo, al di là delle antipatie personali sulle quali non possiamo certo intervenire, Pochesci ha dimostrato certamente di essere versatile e camaleontico, come la sua squadra. Garibaldino e da trincea. Tutto sta a capire quale Ternana vi piace di più. Di sicuro non ci annoiamo, neanche a discuterne...

Sezione: Editoriale / Data: Sab 04 novembre 2017 alle 17:25
Autore: Redazione TernanaNews
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