La vittoria contro la Virtus Entella di Roberto Breda ha contribuito a rasserenare un po' la tifoseria ternana, turbata da non poche contrarietà verificatesi nel corso delle ultime settimane..
Ma c'è un..."ma"...
I 2166 spettatori presenti alla partita, di cui meno di 700 paganti (minimo storico per la Ternana in Serie B), sono lo specchio ineludibile della pressocchè totale disaffezione del popolo rossoverde nei confronti della propria squadra.
A questa eloquente emorragia, che non ha mai avuto riscontri nel corso degli ultimi 30 anni di storia rossoverde (nemmeno in Serie D o negli anni bui che vanno dal 2004 al 2011 ci sono state assenze così rilevanti dagli spalti vetusti del Liberati), Simone Longarini, facendosi almeno per una volta parte diligente, ha voluto rispondere con una serie di incontri tenutisi martedi scorso con alcuni rappresentanti dei gruppi organizzati della tifoseria ternana.
Al di la degli scarni resoconti scaturiti dalle diverse fonti e di alcune vaghe dichiarazioni rese dallo stesso Longarini, nulla però è stato chiarito alla stampa locale in ordine ai contenuti dei predetti incontri.
Nè, tanto meno, sono circolate notizie in ordine alle iniziative che il Presidente ( o A.U. che dir si voglia) intenderebbe assumere al fine di ricomporre i cocci di una situazione incancrenitasi ormai da troppo tempo.
Eppure la Proprietà dovrebbe ben sapere che i successi di una società calcistica si fondano soprattutto sul rispetto dell' ineludibile sinergia che dovrebbe coinvolgere in pari proporzione le famose quattro "esse" : Società, Squadra, Sportivi e Stampa.
Ciò premesso, è opportuno ricordare che i giornalisti ternani, salvo rare eccezioni, non sono mai stati troppo polemici nei confronti della gestione romano-marchigiana, pur essendo stati costretti a strozzare giù conferenze stampa a senso unico  (senza possibilità di proporre domande) o , addirittura, silenzi assordanti a tempo indeterminato da parte della società.
Ma questo non è bastato per ottenere la giusta considerazione da parte della Ternana Calcio.
Forse perché la stampa sportiva locale non è ritenuta all' altezza di ricoprire il ruolo di "informatrice" della pubblica opinione?
O forse perché è giudicata troppo "provinciale"  per essere autorizzata a riferire il pensiero e le intenzioni di chi sicuramente provinciale non è...?
Fatto sta che è difficile orientarsi nel "buio" delle segrete stanze di Via Aleardi per chi non vorrebbe limitarsi soltanto a scarni resoconti di eventi sportivi (il più delle volte, peraltro, deludenti) o all' analisi dei numeri utilizzati dal G.M. della Ternana  nell' adozione dei suoi schemi tattici.
Ricordo che nemmeno tanti anni fa si era venuta a creare una sgradevole disparità di trattamento tra le emittenti radiofoniche locali, complice la concessione di un' esclusiva per le radiocronache delle partite della Ternana  (al tempo non ancora istituzionalizzata come avviene oggi) da parte di un estemporaneo dirigente della Ternana targata Agarini; la questione, tra l' altro, finì anche in Tribunale.
Bene, in quel contesto burrascoso bastò  l' intervento chiarificatore del più grande dirigente calcistico che la Ternana ha avuto nella sua storia, l' indimenticabile D.G. Paolo Borea, per ricomporre l' armonia tra la Ternana e tutte le fonti di informazione, scritta, radiofonica e televisiva.
Altri tempi, mi direte.
No, cari lettori: altri dirigenti...!
Questo esempio soccorre per affermare senza tema di smentita che converrebbe a tutti, ma "in primis" alle società calcistiche, intrattenere non dico rapporti cordiali, ma almeno di collaborazione fattiva, con gli operatori dell' informazione.
E questo senza arrivare a pretendere i graditissimi e un po' ruffiani cadeaux natalizi che tutti (dico tutti senza esclusioni di sorta!) i giornalisti ternani hanno ricevuto dalla società rossoverde sino all' avvento di quella che attualmente detiene le sorti della Ternana Calcio; ma, almeno, concedendo alla stampa la giusta considerazione e quel rispetto, necessari per permettere alla stessa di informare in maniera esaustiva il pubblico.
Non voglio scomodare in questa sede il dettato degli articoli 19 e 21 della Costituzione (magari andateveli a rinfrescare), ma , certo, tra gli obblighi di una qualsivoglia società operante nel campo dello "spettacolo" (e il calcio rientra in questa fattispecie) rientra sia il compito di "informare", sia quello di accettare le "critiche"  non gratuite e fondate.
E, in ogni caso, il confronto, anche aspro, ma  costruttivo, è sempre sinonimo di "crescita".
Donde l' invito finale rivolto al giovane A.U. (o Presidente che dir si voglia) della Ternana Calcio di cominciare con l' intrattenere con la stampa ternana rapporti di decorosa
collaborazione, possibilmente senza snobbarla,  ma restituendole, al contrario, la giusta considerazione.
Non basta convocare, quasi "iussu judicis", alcune rappresentanze della tifoseria (scelte tra l' altro a proprio piacimento), per ristabilire i contatti con quell' universo rossoverde troppo spesso deluso e tradito; anche se questo rappresenta, in ogni caso, un primo, significativo passo.
Serve di più, se veramente si vuol creare finalmente, dopo 13 anni, una "liaison" tra l' attuale Ternana Calcio e la città di Terni, i Ternani e i tifosi della Ternana.
E questo risultato lo si può ottenere anche cominciando con l' instaurare un rapporto paritetico con il mondo dell' informazione.
Ben sapendo quale è l' importanza dell' opinione di chi esercita lo strano "mestiere" del giornalista.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 24 novembre 2016 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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