Tutti aspettavamo questa partita, l’ultima contro il Teramo per almeno due motivi. Il primo era la curiosità di vedere se davvero il problema di questa squadra era un problema mentale. Ovvero se la vittoria che mancava da troppo tempo aveva creato una sorta di tappo per le prestazioni rossoverdi. Insomma: dopo aver vinto, dopo essersi salvati, con la testa sgombra da qualunque pensiero quel curriculum da mettere in campo avrebbe potuto pesare. E invece c’è stata la “solita” Ternana. Qualche disattenzione di troppo dietro, la sensazione strisciante di dover essere sempre sull’orlo del burrone, pronti a dover prendere un gol e ricadere in depressione. E questo, se volete, è strano perché comunque dei progressi la squadra, da quando è sotto la guida di gallo ne ha fatti. Oggi, nonostante alcune buone trame offensive, sembrava essere tornati indietro di qualche settimana.

Quindi la prima curiosità ce la siamo tolta e forse era meglio tenersela…

Il secondo motivo per cui si aspettava questa partita era perché era l’ultima. L’ultima di un campionato orribile. Di un campionato che non vorremmo mai rivivere, di una stagione che doveva essere trionfale e che invece si è trasformata in un incubo. E quindi si aspettava (con la speranza perché no di vincere, quello sempre) la fine della regular season per mettere tutto da parte. Per tracciare una riga e dire basta: da oggi in poi cambia tutto. Non per forza tutti gli interpreti, ma di sicuro quest’aurea di sufficienza che c’è intorno alla squadra rossoverde. Cominciare a programmare per bene, senza frenesie, con un progetto chiaro.

Il secondo motivo è stato soddisfatto. Anzi: la prestazione della squadra ha dato ragione a chi dice: finiamola qui.

E qui arriva la seconda considerazione. Considerato tutto (aspettative, voglia, ambiente, curriculum, tifo) vale veramente la pena andare a giocare i playoff. Al di là del fatto che la Ternana li abbia meritati o meno (1 sola vittoria in tutto il 2019, crediamo si commenti da sola) giocarli sarebbe un vantaggio o meno? E’ chiaro che se dovessimo parlare in linea puramente teorica non ci sarebbero dubbi. Meglio sempre avere un’opportunità per giocarsi la serie B piuttosto che non averla affatto. Ma il ragionamento è più sottile… conviene sperarci alla SerieB, o rischiamo di continuare una stagione piena di amarezze. E’ un po’ come la famosa domanda di Nanni Moretti: “mi si nota di più se vengo o se non vengo?”. Il rischio di fare brutta figura, di non essere (ancora) alle aspettative della gente è pari all’opportunità che invece la squadra (e la società) potrebbero cogliere?

La partita di Teramo ci lascia il dubbio. Se dovessimo decidere da quanto visto sicuramente non sarebbe un plebiscito. Neanche se dovessimo decidere avendo visto la Ternana in questo girone di ritorno. Abbiamo sempre avuto la speranza che qualcosa potesse cambiare e realmente fino alla fine non è cambiato nulla. Ma con i playoff potrebbe essere diverso. Tutti potrebbero avere “paura” della Ternana. Si partirebbe da una situazione completamente diversa. Intanto tutti alla pari, anche se non proprio.
Almeno i primi turni saresti costretto a vincere, giocando fuori casa. In caso di parità al 90esimo infatti passerebbe la miglior qualificata. Poi ci sarebbero i turni “nazionali” andata e ritorno, ma sempre da dover vincere: in caso di parità infatti passerebbe sempre la testa di serie…

Insomma se la Ternana dovesse partecipare ai playoff lo farebbe in condizioni “disperate”: soltanto vincendole tutte potrebbe dire la sua. Questa squadra è in grado? Reggerebbe la pressione psicologica? O giocherebbe con la testa libera. Ne ha vinta una in 19 partite inizia a farlo proprio adesso? O proprio perché adesso bisogna vincerle le Fere ce la potrebbero fare?

Insomma: l’8 maggio tiferete Monza o meglio lasciare le cose così e non facciamoci venire neanche il pensiero?

Sezione: Editoriale / Data: Dom 05 maggio 2019 alle 17:48
Autore: Ternananews Redazione
vedi letture
Print