“E pure oggi, vincemo domani...” questo è lo stato d’animo dei tifosi rossoverdi, sperando almeno che a vincere si torni. E bisogna essere anche contenti di non averla persa... Perché tornando ai proverbi: un tempo per uno, non fa male a nessuno. La Ternana è ancora malata, febbricitante. Non morta. Ma di sicuro non guarita. Perché anche se l’avversario non era un gran che, le condizioni del campo erano pessime (ai limiti dello scandalo), ma soprattutto le condizioni psicofisiche della Ternana non lasciavano presagire nulla di buono. Non era affatto scontato vincere, anche se l’avversario non era di grido. Non era scontato per tutto quello che abbiamo visto nell’ultimo mese.
La Ternana non ha vinto anche se ha mostrato segnali di crescita. Avrebbe potuto anche vincere: sarebbe bastato poco, anche un po’ si fortuna. Ma si vede che non è periodo e allora prendiamoci le certezze. O le pseudo sicurezze.
Il nuovo centrocampo funziona. Le 3 P (Palumbo, Paghera, Pobega) hanno provato a dare ritmo e una sostanza diversa alla manovra rossoverde. Dalla panchina Castiglia non abbassa certo (anzi) la qualità dei protagonisti in campo. È proprio qui che la Ternana si è trasformata sul mercato. Ed è infatti proprio il centrocampo che ha dato un imprinting diverso alla squadra. E non sarà un caso che calati Palumbo e Paghera la Ternana si sia afflosciata.
Ha funzionato Russo in difesa e anche l’interpretazione del ruolo di centrale difensivo destri Lito Fazio.
E come detto almeno per un tempo il 352 ha funzionato. Alla lunga non proprio. Soprattutto con altri interpreti. Ma non è certo il sistema di gioco il problema della Ternana. Anche oggi le punte a secco, anche oggi poca produzione offensiva, nonostante gli interpreti si siano alternati.
Il lavoro per Calori sarà lungo e paziente. Ma siccome vincere aiuta a vincere ci vorrebbero i tre punti ad ogni costo. Per far ripartire la macchina: da troppo tempo a folle...

Sezione: Editoriale / Data: Sab 02 febbraio 2019 alle 16:33
Autore: Ternananews Redazione
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