Inutile negarlo, siamo tutti con il fiato sospeso. Per quanto magari ci sia una parte della città che dice: “sì ma alla fine ce lo siamo meritato di essere in C”, lo fa più per scaramanzia o per non sentirsi troppo deluso che perché ci crede davvero.

Qui ne va della dignità della città e di una società che avrà fatto anche molti errori in passato ma che non ci sta a recitare il ruolo di vittima sacrificale. Il ternano è “nato pe’ tribbolà”, forze ora Bandecchi e Ranucci hanno capito cosa significa...

Vedere riconosciute le proprie ragioni oggi siginficherebbe non solo tornare in B, ma vincere - una volta tanto - quella sensazione di essere ai confini dell’impero, sempre i soliti provinciali che danno solo fastidio con il rumore. La scelta di Bandecchi (per quanto stravagante e originale, forse anche senza una logica o una strategia precisa) di paragonare se stesso e la Ternana a don Chisciotte è calzante. La Ternana (e i tifosi) si sono sempre sentiti prevaricati dal “sistema”. È difficile spiegare cosa sia il sistema: chi è che vuole male alla Ternana? Il caso? Dei grandi vecchi che tramano alle spalle dei colori rossoverdi? Il palazzo? 

Fatto sta che la Ternana dopo i tre fallimenti estivi non poteva proprio mettere in dubbio la propria partecipazione alla B. E invece ci si è messo il Novara (agevolando il Catania) a dire che il suo illecito amministrativo non vale. Una vittoria degli avvocati, su una legge per privilegiare i virtuosi. Un cavillo, un’interpretazione. Che però è stata confermata in due gradi di giudizio (sportivo). Poi mentre il Collegio di Garanzia bloccava queste decisioni dei tribunali sportivi (creando ancora più caos) la SerieB addirittura decideva di cambiare impostazione e cominciare la propria stagione in 19, anziché in 22.

Dopoia beffa: non solo vengono cambiate le regole per stilare la classifica delle ripescate con dei ricorsi da avvocati, addirittura una sorte di golpe che le regole le cancella proprio e di fatto cambia format in 3 ore quando invece ci sarebbe voluto un anno...

Ecco perché il ternano si sente sempre prevaricato. Bandecchi ora lo ha capito. La società ora lo ha capito. Ora in testa ha solo la Ternana. Ha parlato, anche troppo se volete. Ma con passione, con rabbia, con ardore. Si è messo a polemizzare a distanza con LoMonaco, ha invocato giustizia, si è rimboccato le maniche e nel frattempo ha messo a disposizione della società le risorse per costruire la squadra. È stata un’estate difficilissima per tutti, piena di lavoro e di tensione: da Ranucci agli avvocati Proietti e Giotti, da De Canio a Pagni, da Tagliavento a tutta la tifoseria. Pensare a una doppia categoria, a una difesa strenua dei propri diritti, senza dimenticare le problematiche di tutti i giorni soprattutto dopo che si arriva da una retrocessione tutt’altro che indolore.

Oggi si arriva al giorno del giudizio. È tutto nelle mani di 6 giudici, di fatto. Giudici che per bocca del loro presidente Frattini hanno garantito giustizia e trasparenza. Ognuna delle parti in causa pensa di avere ragione, come succede sempre di fronte a un tribunale. Ognuno ha giocato le proprie carte: qualcuno alla luce del sole, qualcun’altro magari in qualche corridoio più in ombra.

Tra poco inizierà il dibattimento. Non si possono far pronostici. Nessuno può sapere come andrà. Nessuo parla. Possiamo solo dire Forza Ternana. E comunque andrà questa vicenda siamo sempre al tuo fianco!

Sezione: Editoriale / Data: Ven 07 settembre 2018 alle 11:00
Autore: Redazione TernanaNews
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