Quando finisce un anno, anche i più cinici sono portati a fare un bilancio di quello che è stato e a stilare una lista di quello che vorrebbero che fosse, e allora anche la nostra redazione ha deciso di cadere nella trappola dei ricordi e dei film che vengono riavvolti per essere rivisti e rivissuti. 

Per la Ternana il 2018 è stato un anno difficile, senza nascondersi ha portato più dolori che gioie, più lacrime che sorrisi, anche se qualche soddisfazione in fondo è arrivata, e nemmeno tanto piccola. Una salvezza in B sempre più lontana, la spaccatura fra piazza e società, l'amara retrocessione, ma anche il derby vinto al Curi dopo quello beffardo e amaro dell'andata, l'impegno purtroppo infruttuoso per il ripescaggio in cadetteria, un diritto calpestato che ci ha fatto riscoprire quanto sia bello e faticoso lottare per un obiettivo, quanto sia frustrante vederlo sfumare ma anche quanta forza possa dare il senso di unità e di coesione, quanto renda invincibili quella sensazione di giustizia che nessuno può togliere. Un 2018 iniziato nelle nebbie delle zone basse di classifica e finito, per un puro scherzo di un destino a volte sarcastico e beffardo, nelle nebbie di Rimini, che condannano la Ternana ad un nuovo rinvio, ad un'altra gara da recuperare. Si è aperto in discesa l'anno, certamente non in senso positivo, e si chiude in salita, col primo posto nel girone nel mirino ma con la consapevolezza che sarà difficile, impegnativo se volete. 

E allora, cara Ternana e cari ternani col rossoverde nel cuore, quello che vi e ci auguriamo per il 2019 appena arrivato e già tanto pieno di amore per questi colori, è semplicemente la serenità, declinabile in tante accezioni, in quelle che preferite. E che la nebbia, finalmente, si diradi, lasciando spazio ad un bellissimo sole.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 01 gennaio 2019 alle 00:01
Autore: Marina Ferretti
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