Dopo 13 giornate di campionato la Ternana Unicusano è ultima in classifica. 
In altri tempi questo più che preoccupante piazzamento avrebbe scatenato una ridda di polemiche al limite dell' insurrezione popolare.
Chi ha buona memoria ricorderà senz'altro che a Terni in tempi non sospetti vennero messi in croce fior di allenatori, pur alla presenza di risultati e di posizioni in classifica nemmeno tanto deprimenti come quelli attuali.
Due nomi su tutti: Gigi Del Neri e Mimmo Toscano.
Addirittura quest'ultimo, dapprima osannato come il nuovo Mourinho da tutto il popolo rossoverde dopo lo splendido campionato di Prima Divisione che permise alla Ternana di risalire in serie B e l'ottimo nono posto conquistato l'anno dopo alla sua prima esperienza nella cadetteria, venne successivamente definito un vero "somaro" da buona parte dei tifosi delle Fere e cacciato di malo modo dall'allora dirigenza longariniana con una semplice telefonata fatta addirittura poco prima della mezzanotte del 31 dicembre...
Ma questo, lo sappiamo bene, è il destino di chi fa l'allenatore di una squadra di calcio in Italia (e non  solo).
Oggi, invece, a Terni stiamo assistendo ad una situazione del tutto anomala, sulla quale vale la pena soffermarsi brevemente; e senza che questo significhi voler dare addosso nè all'allenatore Sandro Pochesci, né tantomeno agli attuali giocatori.
Come ho già scritto in questa sede e detto nelle trasmissioni radiotelevisive che ospitano le mie riflessioni, questa squadra gioca benino.
Dopo una partenza votata al "tutti all' attacco" con risultati sicuramente assai contraddittori, siamo ora assistendo ad una fase in cui il tecnico rossoverde, avendo un po' rivisto il proprio credo calcistico, sta cercando di conferire all'11 rossoverde un atteggiamento sicuramente meno spettacolare, ma senz'altro più confacente al campionato di serie B.
Una squadra insomma un po' più prudente, meno garibaldina e più efficace in fase di copertura.
Ma la classifica rimane quella che è!
E credo che ogni tifoso realmente attaccato alle sorti della propria squadra del cuore, questo ineludibile dato non se lo dovrebbe nascondere.
Con questo non voglio sicuramente dire che bisognerebbe chiedere la testa di Pochesci o la sostituzione di buona parte dei giocatori che compongono l'attuale rosa della Ternana Unicusano, perché è chiaro che il tecnico sta facendo autentici miracoli con il materiale umano a sua disposizione e che i ragazzi ce la stanno mettendo sempre tutta per ottenere il massimo risultato possibile.
Ma basterà questo per salvarsi?
Certo è che l' attuale campionato di Serie B 2017/2018 e di una mediocrità veramente deprimente!
Questo in fondo è una fortuna per la Ternana, perché, pur non avendo una rosa giocatori nemmeno rapportabile a quella di buona parte delle squadre della cadetteria, è comunque in grado di poter reggere l'urto delle cosiddette "corazzate", giocandosela sempre alla pari con tutti e, conseguentemente, di poter puntare ad una sia pur tribolata salvezza senza senza che questa ipotesi rappresenti un mero volo pindarico.
Ed ecco dunque la grande prova di maturità che sta dando il popolo rossoverde in questa ennesima difficilissima stagione: appoggio incondizionato a tecnico e giocatori (salvo rare eccezioni).
Una scelta consapevole,  forse indotta anche dalla simpatia naturale che trasmette Sandro Pochesci per il suo particolare modo "nature" di proporsi, ma anche e soprattutto scaturente dall'impegno e dal sacrificio costanti che tutti i giocatori esprimono in ogni momento della partita.
Inoltre - e voglio ripeterlo a chiare note - questa Ternana pratica un apprezzabile calcio e dà costanti segni di miglioramento.
Ma attenzione: tra poco più di 15 giorni ci sarà una svolta che sicuramente sarà decisiva.
Ed è inevitabile che mi riferisca al derby col Perugia.
Quello del 26 novembre sarà il nodo cruciale di questa prima parte della stagione, perché se le Fere riusciranno finalmente a interrompere la serie negativa che da troppo tempo caratterizza "la madre di tutte le battaglie", allora l'atteggiamento buonista e paziente della tifoseria potrà senz'altro perpetuarsi, almeno fino alla pausa invernale.
E cioè fino al momento in cui la società dovrà dare seguito concreto ai suoi proclami, attraverso un inevitabile rafforzamento della squadra.
Ma se disgraziatamente dovesse andare male (e tocco tutto quello che si può toccare...), a quel punto credo che anche i più inguaribili ottimisti e i più pazienti dei tifosi passerebbero inevitabilmente sulla sponda della critica feroce.
E allora l'ottimo lavoro di "pubbliche relazioni" assai astutamente costruito sia da Pochesci, che, soprattutto, dalla società Unicusano, andrebbe inevitabilmente a farsi benedire, con risvolti polemici che non oso neanche immaginare.
Fiducia "a termine", quindi, per tecnico, giocatori e società.
Ma per il momento, visto che ancora mancano due partite tutt'altro che semplici prima dell' "evento", appoggio totale ed incondizionato alle nostre amate Fere, a cominciare da domenica prossima quando sul terreno del Liberati scenderà il Novara di Eugenio Corini.
Ed è inutile che ce lo nascondiamo: è una partita da vincere a tutti i costi!

Sezione: Editoriale / Data: Gio 09 novembre 2017 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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