Chi lo sa sabato cosa ha bevuto la Ternana, se la pozione (o l'antidoto) che il dr.Jekyll ha messo a punto per scindere la natura buona da quella malvagia in ogni essere umano? Verrebbe quasi da pensare che prima di scendere in campo le Fereabbiano sbagliato miscela, confondendo le provette: per fortuna però che dopo nemmeno 20 minuti di partita l'alchimistaPochesci ha dato ai suoi ragazzi la pozione giusta per diventare cattivi, cinici e propositivi, altrimenti sarebbe stato davvero un problema. 

Senza stare a scomodare troppo l'egregio Robert Louis Stevenson e il suo strano caso, quello che colpisce della Ternana è proprio questa sua anormalità, il suo sapersi trasformare da distinto gentiluomo che si mette in disparte e fa concessioni agli altri a una sorta di mostro assetato di rivalsa e di vendetta. Facendo le giuste proporzioni, i rossoverdi di sabato sono scesi in campo spaesati, quasi intimoriti da uno Spezia che non ha nemmeno dovuto faticare per trovare i due gol di vantaggio, hanno concesso spazi e regalato di fatto due occasioni che gli avversari non si sono sentiti di rifiutare. Poi il cambio tattico e soprattutto quello di testa, e la Ternana è diventata un'altra, sotto ogni punto di vista: gli stessi uomini in campo sono diventati altri, diversi. Sembra che si debba sempre partire con almeno un gol di svantaggio, con l'handicap come direbbero gli scommettitori, altrimenti le Fere non giocano bene, non escono dagli spogliatoi: una rimonta come quella di sabato non la si vedeva da tanto tempo ormai, nemmeno a Cremona era stata così completa. E' tutto molto bello ed emozionante, e ci piace da impazzire sentirci battere il cuore all'impazzata nel petto, ma una cosa è certa e cioè che questo atteggiamento non è usuale nel mondo del calcio. E' un rischio rendersi conto di potercela fare e di valere tanto senza prima essere strati maltrattati e sviliti, è un rischio perchè non sempre si hanno le forze per ribaltare una situazione tanto difficile. Questa Ternana ha dimostrato di poterlo fare, ci ha fatto vedere che la salita prima o poi finisce, che per quanto sia scuro il futuro una speranza c'è sempre e va coltivata.

Ci piace e ci emoziona questo messaggio forse fin troppo poetico che si può leggere nella sfida contro lo Spezia, ma ci spaventa anche un po': chissà sabato prossimo quale pozione berranno i rossoverdi? Saranno dr.Jekyll o Mr.Hide?

Sezione: Editoriale / Data: Lun 16 ottobre 2017 alle 00:01
Autore: Marina Ferretti
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