Su sponde opposte in campo e in tribuna, se possibile ancora più distanti sulle scrivanie nella stanza dei bottoni. Dove uno siederà (a sorpresa) nel consiglio direttivo e l'altro no. Non potrà essere al 100% il derby dei tifosi, per scelta di quelli perugini, ma sarà il derby dei due presidenti. Stefano Ranucci da una parte, Massimiliano Santopadre dall'altra. Con quest'ultimo che, da ieri, è nel consiglio direttivo della Lega di Serie B del neo eletto presidente Mauro Balata.

L'elezione di Mauro Balata come nuovo presidente della Lega di Serie B per alcuni aveva tutta l'aria del classico colpo di coda mosso da Carlo Tavecchio per tenere, anzi mantenere, un piede nel Palazzo del pallone nostrano. In realtà quando l'ormai ex numero uno del calcio italiano veniva di fatto costretto alle dimissioni dal dietrofront della Lega Dilettanti del suo (ex) amico Sibilia per motivi di opportunità e un po' anche per una telefonata dal contenuto molto chiaro con all'altro capo del telefono il ministro Lotti, ecco che la candidatura di Balata cucita su misura pazientemente con un fine lavoro di tessitura a cui non è un mistero abbia partecipato anche Stefano Ranucci ha cominciato a scricchiolare. E le carte si sono rimescolate. A livello politico, quindi, il primo derby va al presidente perugino, anche in considerazione della maggiore disponibilità di tempo a ricoprire la carica rispetto a quella che avrebbe avuto il suo omologo rossoverde.

L'avvocato cassazionista Balata, già commissario negli ultimi mesi, aveva dato inizialmente la sua disponibilità in una sorta di part-time. Lo scivolone dell'Italia contro la Svezia ha cambiato tutto. Mandato via Tavecchio, con un carico di accuse alcune perfino ridicole (le molestie in stile Brizzi), nel miglior spirito dell'opportunistico e molto italico valzer delle poltrone tutto fumo e niente arrosto, molti hanno ipotizzato il commissariamento della Figc che come noto non è possibile proprio per l'oculata (a livello economico e amministrativo) gestione Tavecchio ed evitabile se si elegge un nuovo presidente entro l'11 dicembre. Ma siccome la Lega di Serie A è commissariata (dallo stesso Tavecchio) e quella di B fino ad oggi era senza un presidente, alla fine ha prevalso il buonsenso. Ventuno società su ventidue si sono presentate all'Assemblea convocata nella sede di via Rosellini a Milano: 17 le preferenze per Balata con 1 voto nullo, 2 schede bianche ed 1 voto per Gianluca Paparesta, che proprio in extremis ha ritirato la propria candidatura in segno di protesta, facendo seguire dichiarazioni di fuoco accusatorie e polemiche. 

Ma qualche morto e ferito sul campo è rimasto. Ed ecco allora la vera notizia, a due giorni dal derby, e cioè l'elezione di Santopadre nel consiglio direttivo. Con Balata presidente ne fanno parte anche il vicepresidente, Antonio Gozzi, numero uno della Virtus Entella, e gli 8 consiglieri che formano il consiglio direttivo: i 2 indipendenti, Maurizio Felugo (ex campione del mondo di pallanuoto e vicecampione olimpico oltre che Presidente della Pro Recco) e Francesca Romana Pellegrini (modenese, avvocato civilista specializzata in diritto sportivo) e i 6 in rappresentanza delle società: Stefano Bonacini (Carpi), Antonio Gozzi (Virtus Entella), Giorgio Lugaresi (Cesena), Marco Mezzaroma (Salernitana), Massimo Secondo (Pro Vercelli) e appunto Massimiliano Santopadre (Perugia).

Nel frattempo, è stato approvato il nuovo statuto e soprattutto riportata l'unità in un'Associazione che pareva fino a qualche settimana "spaccata" in più pezzi. "La sostenibilità economica della Lega di Serie B, il lancio dei giovani per la riduzione dei costi e la valorizzazione delle plusvalenze, attività di marketing e commerciali per un prodotto che è già molto di qualità" questi i temi dei prossimi mesi messi sul tavolo dal presidente dell'Entella Gozzi a nome di tutte le proprietà, su cui le società pare abbiano finalmente trovato unità di intenti. Intenti, questi, che vanno al di là della rivalità di un derby. Quella, sacrosanta e inviolabile, si consumerà domenica sul prato verde del Liberati. Da una parte Santopadre, dall'altra Ranucci. Su sponde opposte, come giusto che sia. Poi "al tavolo" torneranno a sedersi vicini. Per forza di cose, volenti o nolenti. Perchè se davvero ci potrà essere un rilancio del movimento calcistico nazionale dopo la più clamorosa catastrofe da 60 anni a questa parte, questa passerà anche e soprattutto dalle politiche che la Serie B sarà in grado di attuare.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 24 novembre 2017 alle 00:00
Autore: Lorenzo Pulcioni
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