Da La Spezia un solo elemento positivo: il cuore ancora rossoverde di Mimmo Di Carlo che alla fine si è lanciato in un “forza Fere” versione derby. Ma il tecnico dei liguri ha detto anche un paio di cose sulle quali è giusto riflettere. La necessità di lasciare a Gautieri un po’ di tempo per lavorare sulla squadra e ai nuovi d’inserirsi in un progetto tecnico-tattico rinnovato.

Così, come non ci eravamo esaltati per la vittoria sul Cittadella non ci deprimiamo dopo il passaggio a vuoto di sabato scorso. Perché perdere contro lo Spezia ci può stare e perché quella attuale è una Ternana in fase di rielaborazione costretta a pagare il pedaggio prevedibile alla mezza rivoluzione di gennaio sulla quale ci sono stati pari positivi pressoché unanimi anche se è di difficile comprensione la scelta dei tempi di attuazione. Primo fra tutti quello relativo al tecnico. Non poteva essere una partita, quella di Pisa, a confezionare il giudizio su Carbone che, promozione o bocciatura se l’era guadagnate nelle ventuno partite precedenti. Le dimissioni di Pisa potevano essere anticipate dall’esonero natalizio che avrebbe consegnato a Gautieri la possibilità di lavorare a fondo sul gruppo senza partite di mezzo.

Ma tant’è. Ormai è andata e non c’è che da fare i conti con una situazione attuale difficilissima, creata nel corso di un girone d’andata pessimo. Rimettere insieme i cocci non sarà semplice perché anche sabato si è visto chiaramente che la squadra pur lavorando su situazioni tattiche diverse, ha ancora enormi problemi di approccio alla partita. Problemi di testa quindi oltre che fisici e tattici. Per questo a ben vedere il derby forse è la partita giusta che arriva in uno dei momenti topici della stagione. E’ quella partita che non può non far scattare la reazione emotiva, la rabbia agonistica, la voglia di lottare su ogni pallone che è mancata in troppe occasioni fin qui. Il derby può diventare la partita della svolta all’inizio del girone di ritorno, quella che potrebbe rigenerare improvvisamente la Ternana chiamata a recuperare punti e posizioni in una classifica ancora molto corta.

Anche la sconfitta di La Spezia, ampia sul piano del gioco quanto meritata per quanto s’è visto in campo, ha prodotto risultati alterni ottenuti dal gruppetto che lotta per non retrocedere. Però la Ternana deve fare la corsa su stessa, crescere, migliorarsi, diventare squadra vera, anche cattiva agonisticamente se vuole guadagnarsi la salvezza. E il banco di prova che propone il derby di sabato è proprio quello che ci vuole per dare un senso al tentativo di recupero, alla voglia di restare aggrappati alla categoria per sperare poi, ancora una volta, in una programmazione societaria capace di gestire un campionato “normale” senza avvicendare tre tecnici in panchina e due direttori sportivi. Quella normalità che consente a tante società meno forti della Ternana di godersi stagioni senza patemi tra i cadetti.

Ma questi sono ragionamenti rivolti al futuro più lontano, ad un futuro sul quale avrà un peso considerevole il derby di sabato. Partita non decisiva ma che potrebbe diventare fondamentale per il cammino della Ternana.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 07 febbraio 2017 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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