Sembra strano ritrovarsi a pensare che è oggi che ufficialmente si apre la sessione estiva del calciomercato che condurrà all'inizio della stagione 2017/18, una stagione che la Ternana ha rischiato di non poter disputare in Serie B nonostante la salvezza miracolosa ottenuta sul campo. 

Dopo i giorni di apprensione relativi alla cessione della società di via Aleardi, e dopo la curiosità intorno alla nuova proprietà rossoverde, già da diversi giorni si parla di colpi in entrata, di cessioni, di interessamenti ed addirittura sono già arrivate le prime ufficializzazioni, quelle relative ai giocatori trasferiti dal Fondi. Eppure è soltanto da oggi che, in linea teorica, si potrebbe parlare di calciomercato: sono ormai andati in scadenza i contratti che legavano alcuni giocatori alle precedenti squadre, le questioni interne sono state tutte più o meno risolte, e da adesso è solo novità. Le attese, per quanto riguarda i colori rossoverdi e la gestione Unicusano, sono alte nei tifosi delle Fere, si è parlato di tentare l'approdo ai playoff già da questo campionato, si è detto di lavorare per costruire una realtà che in pochi anni possa aspirare alla Serie A, si sono accese tante micce. Adesso, però, sta prima di tutta a questa sessione estiva di trattative, arrivi e partenze il compito di non spegnere i nuovi fuochi accesi: chi con maggiore scetticismo, chi non qualche polemica e chi invece con piena fiducia, i ternani guardano tutti in via Aleardi, vogliono vedere quante delle intenzioni messe sul piatto verranno almeno portate avanti, quali obiettivi si proverà almeno a raggiungere. Dopo anni di comunicazione frammentaria e troppe volte assente, il presidente Ranucci si è esposto, in maniera ambiziosa e decisa, ha messo sul tavolo gli obiettivi della società e non ha nascosto nemmeno gli aspetti che avrebbero potuto far discutere (come è successo): un gesto coraggioso e rispettabile, che certamente gli fa onore. Ora, però, la piazza chiede che alle parole, per quanto piacevoli, seguano i fatti concreti. Non si chiama polemica per partito preso, si chiama speranza mista ad un pizzico di disillusione e di timore: tante volte, quando si è parlato di Ternana, poi sono mancate le prove tangibili che avrebbero dato senso alle intenzioni. 

La strada intrapresa è quella giusta, il lavoro da parte della nuova società non sta mancando, soprattutto se consideriamo che per il ritiro si conta di avere a disposizione il 90% della squadra; in tutto questo, Terni aspetta, perchè ha imparato che per giudicare prima serve vedere i fatti.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 01 luglio 2017 alle 00:01
Autore: Marina Ferretti
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