"Ah...Se Zappino non avesse fatto quel miracolo sulla deviazione sottomisura di Candellone, oggi staremmo a parlare di una gloriosa vittoria delle Fere sul campo del Frosinone..."
Quanti di voi hanno commentato così la sconfitta della Ternana contro i gialloblù ciociari?
Mai interpretazione degli eventi fu più erronea di questa.
Perché nel calcio non basta giocare bene (peraltro solo a tratti) per vincere le partite.
In realtà, servono molte altre cose, che però questa Ternana ha dimostrato ancora una volta di non possedere nel suo DNA, almeno per il momento. Quali "cose"?
In primis, la tenuta difensiva.
I gol a grappoli che l' undici rossoverde continua ad incassare (2,18 a partita; proiezione finale 91,6!) sono tutti figli di un assetto tattico improbabile e di scelte di mercato a dir poco discutibili, visto che certi "orrori" della retroguardia rossoverde praticamente si ripetono in fotocopia.
È inutile che Pochesci sostenga che lui predilige e coltiva soprattutto il calcio offensivo, perché le fasi di gioco fino a prova contraria sono due: offensiva e difensiva.
E, guarda caso, i risultati si ottengono partendo principalmente da una difesa il più blindata possibile (Clagluna docet).
Tutte le grandi squadre basano o hanno basato principalmente i loro successi sulla tenuta del pacchetto difensivo, Nazionale campione del mondo compresa; ed anche lo spregiudicato Milan del primo e sconosciuto Sacchi (un innovatore cui il mister rossoverde sembrerebbe ispirarsi) dietro poteva comunque contare su gente del calibro di  Maldini, Tassotti, Galli e Baresi.
E non mi si venga a chiamare in causa Zeman, il quale, per esempio nel suo primo Pescara, pur peccando di "eccesso offensivistico", poteva contare in attacco su gente come Verratti, Immobile e Insigne! Ma aveva anche difensori più che passabili !
Tutti giocatori che mi sembra che questa Ternana Unicusano non abbia in rosa...
Ma questo è un altro discorso che vedremo più avanti.
Secondo: un atteggiamento meno spregiudicato.
Da che pallone è pallone, quando ad un quarto d'ora dalla fine della partita ti viene bene di rimontare il risultato sul campo di una squadra molto più forte della tua, dovresti parcheggiare un TIR davanti alla porta, sbattere più palloni possibili in tribuna e congelare in tutti i modi (leciti e illeciti) il gioco avversario.
Ma questa Ternana non lo fa.
Al contrario continua ad attaccare scriteriatamente, magari sfiora pure la rete del vantaggio, ma poi finisce col beccare il terzo decisivo gol addirittura in contropiede...
Trovate voi l' aggettivo giusto per commentare tale situazione...
Anche questo atteggiamento va corretto il più presto possibile e la soluzione si chiama CRESCITA. Di tutti, nessuno escluso.
Terzo: una società che, più che parlare e promettere, agisca! 
Patron Bandecchi, invece di ricusare platealmente la propria "azienda" calcistica, come ha fatto "coram populo" qualche giorno fa (i panni sporchi si lavano in famiglia), da quel grande imprenditore qual' è farebbe invece bene a riconoscere innanzitutto i propri errori e quelli dei suoi collaboratori nell' allestimento di questa squadra (nessuno è perfetto), per poi correre il più presto possibile ai ripari, sul presupposto che nessuna azienda può produrre risultati senza i necessari INVESTIMENTI !
Perché è notorio che le nozze non si fanno con i fichi secchi; tanto meno con i proclami...
Per fortuna siamo ancora in tempo. 
Ma sarà il caso, caro mister e cari giocatori, di cominciare a giocare meno bene e di vincere qualche partita in più.
Magari anche "rubacchiando" il risultato, ad iniziare dalla prossima partita col Carpi lunedì prossimo. 
Ed in attesa che Unicusano da gennaio cominci a fare sul serio.
E sempre che ci sia ancora tempo...
Pena, la definitiva perdita di quel poco di credibilità che ancora è rimasta.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 26 ottobre 2017 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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