Centrato l’obiettivo finale di Coppa Italia si torna al campionato. Complimenti alla Ternana che si è guadagnata la possibilità di vincere la Coppa a quarant’anni di distanza dalla precedente finale, persa purtroppo contro l’Arezzo. La possibilità (speriamo si avveri) di giocarsela nello stadio della Juventus credo debba essere uno stimolo in più per i rossoverdi che intanto si sono guadagnati anche il plauso del presidente Bandecchi che, evidentemente, valuta di volta in volta la prestazione dei suoi. Dopo le picconate del dopo Reggina sono arrivate le carezze post Catania. Gallo s’è tolto la soddisfazione di bagnare la 150esima panchina tra i professionisti con un bel “mezzo traguardo”. Quello più ambito di sicuro deve ancora venire: 11 marzo e 15 aprile le date delle due gare di finale e quelle per lui saranno panchine davvero da ricordare.

Ma prima di arrivare a quei giorni Gallo dovrà trovare il modo di ridare smalto alla sua squadra visto che in ballo c’è ancora un obiettivo molto importante qual è il secondo posto in classifica. Superare il Bari e tenere a distanza il Monopoli per dare lustro alla stagione e giocarsi nella posizione migliore i play off. Questo da qui alla fine il chiodo fisso della Ternana che per fare centro dovrà però cambiare passo. Perché nel 2020 la squadra rossoverde è vero, ha perso una sola volta ma anche nella circostanza più importante. E’ altrettanto vero che ha subito due soli gol (uno su rigore) ma è altrettanto vero che dopo quelli rifilati a Potenza, Rende e Rieti è andata in bianco per quattro volte consecutive contro Monopoli, Sicula Leonzio, Reggina e Catania.

Insomma, sembra quasi di rivedere la squadra di un anno fa che non prendeva gol ma nemmeno ne faceva tanto da vincere la prima volta con Gallo in panchina al penultimo, decisivo, appuntamento. Quella squadra con Gallo in panchina ha saputo salvarsi. A quella di oggi si chiede di vincere per salire di categoria.

Deve ritrovare quindi la fluidità della propria azione, magari aggiungendo qualche variante che possa renderla meno facile da contrastare, di sicuro pulendola dall’enorme numero di errori tecnici di cui è stata infarcita nelle ultime uscite. 

Perché la Ternana, visto come è stata costruita, non è squadra capace di “rubacchiare” il risultato: per vincere deve dominare la partita, produrre tante palle gol con la speranza di sfruttarne qualcuna. Sono discorsi che andiamo facendo da inizio anno. Cadono nel dimenticatoio quando Palumbo e compagni vanno a mille e producono calcio di buona qualità, tornano d’attualità quando i ritmi si abbassano e la manovra non trova sbocchi.

Per guadagnarsi il secondo posto (e la Coppa Italia) ci vorrà la migliore Ternana possibile, fresca di gamba e sgombra di testa ma soprattutto capace di condire la partita con il carattere, la voglia, la grinta che, purtroppo, non si sono visti nelle ultime uscite in campionato. Un campionato che può ancora regalare soddisfazioni a patto di trovare un filo conduttore comune che faciliti il lavoro di chi va in campo.

Ormai abbiamo capito qual è il carattere del presidente: vuole vincere per cui applausi quando l’operazione riesce, bacchettate quando succede il contrario. Ma, soprattutto, picchia duro quando percepisce che si poteva fare di più, quando non vede la voglia di vincere che trasuda invece da ogni sua parola. E’ vero che i suoi messaggi social possono mettere sotto pressione squadra e tecnico (soprattutto), ma è altrettanto vero che tutti sapevano sin dall’inizio qual era l’obiettivo e con quale ardore il presidente lo aveva fissato. E siccome non è nemmeno una squadra giovanissima si può affermare che sono tutti grandi e vaccinati per affrontare situazioni del genere, peraltro nella consapevolezza (e non è cosa da poco) di avere sempre al proprio fianco una tifoseria generosa ed entusiasta.

Quindi, bando alle chiacchiere e stop a lamenti più o meno latenti, c’è da tornare a vincere sin da domani contro il Francavilla. Non sarà una passeggiata ma la Ternana ha le qualità per replicare il successo dell’andata. Non può fallire questo appuntamento come tutti quelli che seguiranno. E’ la splendida legge di chi gioca per grandi traguardi. E sa di doverlo fare dal primo giorno in cui ha varcato il cancello del “Liberati”.

In bocca al lupo “Fere”

Sezione: Editoriale / Data: Sab 15 febbraio 2020 alle 10:33
Autore: Massimo Laureti
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