Stefano Bandecchi si è assunto la piena responsabilità della disfatta del progetto Unicusano a Terni. I proclami, e non promesse come ha sottolineato il patron rossoverde, fatti in estate restano nei suoi pensieri ma la realtà è completamente diversa. La Ternana è ultima, il mercato è stato sbagliato e altre scelte come la guida tecnica dall'inizio dell'anno non sono state azzeccate. Errori su errori che Bandecchi ha ammesso in tutta sincerità di aver commesso. Nessun scarica barile su Pochesci, Ranucci o chiunque altro, la responsabilità è solo la sua. Un passo avanti del parton con un messaggio ben chiaro: rimbocchiamoci le maniche, continuiamo a lavorare e chiediamo il sostegno dei tifosi.

Bandecchi non si arrende davanti a una situazione super critica con i risultati che non arrivano e una tifoseria per la maggior parte contro la sua gestione. Eppure, nonostante il momento precario e complicato e sempre pensando solo al bene della Ternana, qualcosa di positivo si può intravedere per i colori rossoverdi. Possiamo essere d'accordo o no con le sue dichiarazioni, possiamo accettarle o avere lo stesso pensiero ma almeno Bandecchi la faccia ce l'ha messa. Nessun monologo come eravamo abituati in passato, ma un botta e risposta continuo su tutte le tematiche: scelte di mercato, scelte societarie, Pochesci, Mariani e anche riguardo alla reale disponibilità economica della società, solo per citare alcuni argomenti. Bandecchi, con attimi di rabbia alternati a esternazioni tranquille e parse del tutto sincere, ha risposto e si è preso tutte le colpe per quello che sta succedendo alla Ternana. 

Come dicevamo, possiamo credere o no alle sue parole, alla disponibilità di tornare sul mercato (guardando anche tra gli stranieri), alle sue scuse più volte ripetute e anche all'appello alla tifoseria di continuare a stare vicina alla squadra senza contestarla. Ma almeno comunicazione c'è stata tra la piazza e la società. Non sappiamo come andrà a finire il campionato e l'avventura di Unicusano a Terni, ma l'impressione che si ha, è che la volontà di ripartire e lavorare per la salvezza c'è, tenendo conto degli errori commessi sin dall'inizio e non ripeterli ne ora ne mai.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 16 febbraio 2018 alle 00:01
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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