Subito dopo la fine della partita col Frosinone, conclusasi con un più che meritato pareggio, mi sono chiesto se valga o meno la pena di continuare a contestare la società rosso verde. E la risposta che mi sono dato è quella negativa.
In effetti, forse è il caso di concentrarci tutti sul sostegno da dare ad una squadra che sembra aver finalmente acquisito una sua fisionomia ben delineata, visto e considerato, tra l'altro, che al Palazzo non sembrano interessare più di tanto le rimostranze dei supporters rossoverdi.
Quindi, per una volta mi dedicherò esclusivamente al commento dell'ultima prestazione della Ternana ed ad alcune annotazioni a margine.
Quanto visto soprattutto nel secondo tempo della partita contro i Ciociari autorizza la tifoseria e gli addetti ai lavori a ritenere che il traguardo della salvezza non sia poi così impossibile da conseguire.
La squadra ha dato l'impressione di essere ben concentrata sul pezzo e gli stessi giocatori, pur al cospetto di avversari di indubbio valore, hanno mostrato una coesione ed una concentrazione assolutamente degne di menzione.
In sostanza, sembrerebbe che Benny Carbone abbia finalmente trovato la quadratura del cerchio e, soprattutto, che sia riuscito a conferire ai propri ragazzi la fisionomia del "gruppo", nel contesto del quale ognuno aiuta l'altro e tutti insieme spingono per ottenere il risultato.
Vorrei spendere a questo punto qualche parola su tre giocatori che ritengo siano meritevoli di essere inseriti a buon diritto nel novero degli artefici di questa mi auguro duratura resurrezione della Ternana; e questo, naturalmente, senza nulla voler togliere a tutti gli altri ottimi protagonisti della trasferta laziale.
Cominciando da Simone Aresti, il quale, pur essendo incappato in un errore che poteva costare caro (ma non si incappella qualche volta pure Buffon...?), si è poi riscattato con una serie di interventi importanti che hanno sicuramente conferito sicurezza alla retroguardia rosso verde.
Mi auguro soltanto che ora non inizi la solita "caccia all'untore" che già qualche tifoso ha cominciato ad intraprendere,  individuando nell'estremo difensore della Ternana l'ennesimo punto debole della squadra.
In realtà Aresti meritata piena fiducia, in attesa che anche di Gennaro compia passi decisivi verso la maturazione definitiva.
Quanto ad Alberto Masi, sul difensore scuola Juventus si è detto di tutto e di più, ma quasi sempre in tono negativo.
Ebbene, il centrale sta inanellando da qualche tempo a questa parte prestazioni convincenti, che, se perpetuate, lo potrebbero eleggere a cardine fondamentale del pacchetto difensivo.
E lasciatemi dire che il ragazzo se lo merita, avendo tra l'altro dovuto subire per lungo tempo i postumi di un brutto infortunio che sicuramente lo ha molto condizionato sia nel rendimento, che nel nel recupero della forma ottimale.
Da ultimo, ma non per ultimo, cito Felipe Avenatti.
L'ex "puntero triste" sta ormai diventando l'implacabile terminale della manovra offensiva della Ternana.
Sulle qualità tecniche del uruguagio c'è sempre stato poco da discutere; semmai quello che lasciava perplessi era il suo atteggiamento a volte assente dal contesto del gioco e quel suo non riuscire a trovare la collocazione ideale in campo.
Ma i 9 gol realizzati fino a questo momento stanno a confermare che qualcosa è cambiato soprattutto nella testa del giocatore, al punto che Felipe ora appare elemento trainante e risolutore del gioco rossoverde.
E chissà che dopo Zampagna e Antenucci, ultimi bomber della Ternana ad entrare nel novero dei migliori della cadetteria, anche Avenatti non riesca ad inserirsi nell'Olimpo dei cannonieri della categoria, contribuendo così in maniera decisiva alle buone sorti della formazione rosso verde.
In conclusione, forse è il caso di spendere qualche parola positiva anche per Benny Carbone, al quale, se non altro, va riconosciuto il merito di aver coraggiosamente adottato la decisione di dare spazio ad Aresti (e questo senza nulla voler togliere a Di Gennaro, che, come detto, avrà sicuramente tempo e modo di riscattarsi) è di avere sicuramente rigenerato due giocatori che apparivano in completa crisi di identità, Masi ed Avenatti, restituendo loro consapevolezza e fiducia nei propri mezzi.
Tutto bene, dunque?
Fino a un certo punto.
Perchè è chiaro che tutti questi bei discorsi, improntati stranamente all'ottimismo, dovranno però trovare puntuale conferma nel prosieguo del campionato.
A cominciare da sabato prossimo allorché le Fere incroceranno le temibili "rondinelle" di Brocchi.
A me, dunque, non rimane altro che concludere questo editoriale al grido... "Avanti così, ragazzi" !
Con l'auspicio di vedere pure qualche centinaio di tifosi in più sugli spalti delle Liberati... perché questi giovanotti in rosso verde se lo meritano!

Sezione: Editoriale / Data: Gio 01 dicembre 2016 alle 00:01
Autore: Massimo Minciarelli
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