E' franata all'86' di una partita giocata in una sera fin troppo calda d'estate la strada che avrebbe potuto condurre la Ternana in Piemonte, a giocarsi il passaggio del turno contro il Torino: una prospettiva allettante soprattutto per la cornice e per l'importanza dell'avversario. Niente da fare, i rossoverdi si fermano al Liberati, gelati dalla rete di Murano sul finire di un match di fatto mai avvincente, se non a sprazzi. 

Calcio d'agosto, e non ce ne vorranno i nostalgici dei vecchi adagi popolari se ne prendiamo uno in prestito per spiegare la situazione, per analizzarla. L'assunto di base è che quella attuale è una squadra che nessuno conosce, forse ancora nemmeno chi la compone ha imparato nel migliore dei modi i meccanismi e gli automatismi del gioco e, con buona pace di tutti, questa era una situazione che ci saremmo dovuti aspettare fin dall'inizio. Quasi nessuno della vecchia guardia, tantissimi volti nuovi, quasi tutti alla prima esperienza in serie B: aspettarsi un calcio scoppiettante e convincente, forse, sarebbe stato eccessivo in questo momento. Allo stesso tempo, però, quella che è scesa in campo contro il Trapani è sembrata una Ternana fin troppo sulle gambe in alcuni frangenti, in troppe occasioni frettolosa e disordinata, un peccato, dal momento che comunque durante il primo tempo le idee e le giocate che dovremmo vedere in campionato sono state intraviste. Troppo caldo? La preparazione che si fa sentire, unita magari al fatto che troppo poco si è potuto lavorare sul campo dello stadio? tutto può essere, ma quello che è certo è che adesso, come ieri e come due giorni fa, c'è da lavorare, c'è una crescita di squadra e individuale da portare avanti. Il gioco che ha in mente Pochesci è dispendioso dal punto di vista fisico e mentale e non possiamo nasconderci, come ammesso anche dall'allenatore, il fatto che a questa squadra servano ancora giocatori, ancora innesti. La coperta è piuttosto corta e adesso è il momento di portare in squadra quei calciatori esperti e conoscitori della cadetteria che dovrebbero comporre l'ossatura della squadra: ne ha bisogno il gioco della Ternana, ne ha bisogno l'allenatore e ne hanno bisogno anche i giocatori in rosa per acquisire sicurezza e carpire quella malizia e quegli espedienti che in un campionato tanto difficile come questo sono fondamentali. 

E' tutta un'incognita ancora questa nuova Ternana, un enigma da risolvere fra spunti e problemi, una matassa di cui venire a capo prima che il calcio d'estate finisca e cominci quello vero, quello che pesa e che conta. Per adesso: agosto, Ternana mia non ti conosco.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 08 agosto 2017 alle 00:01
Autore: Marina Ferretti
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