La Ternana è da studiare: non riuscire mai a vincere in tutto in girone potrebbe essere un piccolo record. E il fatto di non riuscirci per un motivo sempre diverso dall’altro, potrebbe essere un altro motivo.
Intanto sfuma, almeno realisticamente, l’obiettivo dei playoff. Di per sé questo dovrebbe comportare delle riflessioni più che approfondite. Ma rimandiamo le considerazioni approfondite su cosa non è andato in questa stagione, a fine anno. A salvezza ottenuta.
Stavolta, in realtà, dovrebbe anche ringraziare Iannarilli per non aver perso, visto il rigore che il portiere rossoverde ha neutralizzato a 15 minuti dalla fine. Ma allo stesso tempo se la può prendere sia con l’arbitro (alcune decisioni in momenti topici della partita lasciano molto a desiderare: a partire dal gol del vantaggio, passando per il mani reclamato da Bifulco, chiudendo con il gol di Nicastro forse in fuorigioco) e anche con Palumbo che non solo commette un fallo assolutamente evitabile (nella dinamica) in area di rigore, ma si becca anche il rosso che lo costringerà a saltare la trasferta in Lombardia.
E’ una Ternana che non riesce a compiere l’ultimo passo. Perché di passi intermedi questa squadra ne ha fatti. Si vede un’idea di gioco, anche buone trame offensive. Ma paradossalmente (nonostante il reparto grandi firme) manca la zampata vincente. Ancora parliamo della sterilità offensiva dei big in maglia rossoverde. Anche se stavolta è tornato al gol Nicastro, manca proprio quella continuità che con la mole di gioco prodotta (soprattutto nel primo tempo) avrebbe potuto regalare alla Ternana quella gloria che manca da Natale scorso (e siamo a Pasqua…)
All’atteggiamento della squadra non si può rimproverare nulla, alle scelte di Gallo (che li vede in settimana e che proprio adesso sta cominciando a conoscere nel dettaglio i suoi giocatori) neanche: anzi. In 10 contro 11 anziché mettere un centrocampista in più preferisce buttare nella mischia Vantaggiato.
Una mossa che serve a caricare i suoi (e mettere in apprensione gli avversari): il messaggio è fino troppo chiaro “non ci arrendiamo, non pensate che ora ci difendiamo fino alla fine, noi vogliamo vincerla”.
E le occasioni (o presunte tali) la Ternana le avrebbe anche avute. Ma ancora una volta non è stata fortunata, o precisa.
Quando non si vince per tanto tempo non si può dare la colpa agli episodi, all’arbitro o alla sfortuna.
Ma altrettanto onestamente bisogna riconoscere che il lavoro di Gallo non è stato affatto inutile.
L’obiettivo, concretamente, è portare a casa questo campionato. E’ stato giusto pensare, sognare, ambire ai playoff: ma ora la Sambenedettese è “volata” a 44… sono 6 in più rispetto alla Ternana.
Obiettivamente pensare di recuperarli in 3 partite (non avendo mai vinto…) è un’utopia. Molto più utile guardare dietro: Rimini ultimo insieme al Fano con 44 punti, un gradino più su il Renato (a 35).
Bene, mettiamocelo in testa, visto che la Giana Erminio è a 37 punti (solo due in meno rispetto alla Ternana): è uno scontro salvezza. Se la Ternana vince si salva.
Cerchiamo di raggiungere questo risultato, il prima possibile. Per poter cominciare a parlare di futuro, per poter capire da dove cominciare, anzi ri-cominciare. Che non si pensi che poiché i playoff sono praticamente sfumati ormai non c’è più nulla da chiedere al campionato: il campionato non è finito. Questo campionato degli orrori non è finito. Facciamolo finire almeno prima. Senza troppi patemi.
Non è neanche il minimo sindacale: ma sarebbe un piccolo segnale di vita.

 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 14 aprile 2019 alle 18:46
Autore: Ternananews Redazione
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