In piedi, entra la Corte. Una Corte che decide di non decidere. Decide di far rimanere la serie B a 19, una decisione presa ad inizio agosto, una manciata di minuti prima di stilare i calendari con una forzatura da parte dei club di SerieB, senza decidere.

Era chiamata, l’Alta Corte di Giustizia del Coni a emettere un verdetto: 19 o 22? Erano tre settimane che avevano sul tavolo le duemila pagine di argomentazioni che hanno portato le 5 società che ricorrevano contro questa decisione. Oltre naturalmente a quelle portate dalla Figc e dalla Lega di Serie B.

Oggi l’Alta Corte di Giustizia del Coni, ha fatto sapere, dopo settimane e tre giorni in più che non era il luogo giusto dove dibattere della questione. Una decisione arrivata a maggioranza. L’unica società che si era comunque premurata di fare ricorso anche alla giustizia sportiva è il Catania, che già domani vedrà istruito il proprio processo. Ma questa decisione è francamente la peggiore in assoluto. Non solo e non tanto per la B a 19, che di per sé rimane una delle più brutte decisioni della storia recente del calcio. Ma quanto per la volontà di non decidere, di rimandare ancora una volta. Di non volersi prendere le responsabilità. Alla Ponzio Pilato. Lavarsene le mani. Non è mio compito. Non decidere per decidere. Far decidere la burocrazia, tutti tranne me. Bisognava rivolgersi alla giustizia sportiva, quella interna alla Figc. Peccato che l prima udienza possibile era stata fissata per il 12 settembre (ovvero domani), senza alcuna urgenza da parte della Figc. La stessa Figc CONTRO la quale hanno fatto ricorso le squadre che, come la Ternana, si sono sentite defraudate.

Quindi secondo l’Alta Corte di Giustizia del Coni, la giustizia federale (della Figc) doveva decidere se fosse un giusto un provvedimento preso dal proprio commissario (presidente della Figc).

E per arrivare a questa decisione di non decidere c’è stata anche una spaccatura interna. E per la prima volta nella storia dell’Alta Corte di Giustizia del Coni una decisione è stata presa contro il parere del Presidente, in questo caso di Frattini.

La peggiore delle decisioni. Non si da ragione a nessuno per far vincere la burocrazia. Per fare in modo che una decisione di pochi diventi norma senza che nessuno possa opporsi. Tutto - o quasi - architettato alla perfezione.

Ora si aprono altri fronti che la Ternana e le altre società hanno il dovere di cavalcare. Intanto la giustizia sportiva: il Catania aveva già presentato ricorso e domani c’è il processo. Gli altri saranno spettatori interessati ma nulla vieta di fare un ricorso a prescindere. Anche fosse per un eventuale richiesta di risarcimento. Poi, particolare da non sottovalutare, come saranno le retrocessioni e le promozioni il prossimo anno? In questa stagione le squadre sono 19 ma il presidente Fabbricini non ha cambiato il format della B (non avrebbe potuto) quindi a 22 bisogna tornare. Ma come? 

Ecco perché non è finita. Ecco perché è la peggior decisione possibile...

Sezione: Copertina / Data: Mar 11 settembre 2018 alle 22:01
Autore: Redazione TernanaNews
vedi letture
Print